La New York Fashion Week, passando il testimone a Londra prima e a Milano e Parigi poi, ha riaperto un grande dibattito: qual è il nuovo corso della moda? L’incertezza globale mette a dura prova la creatività dei direttori artistici della grandi maison che, a colpi di glamour, tentano di lasciarsi alle spalle il periodo cupo delle programmazioni passate, non proprio entusiasmanti. I riflettori, ad ogni modo, sono tutti per le star presenti nel front row con Madonna e la figlia Lourdes attesissime da Tom Ford e Kim Kardashian con Sara Jessica Parker tra il pubblico di Fendi.
Ed è proprio Fendi che apre la settimana della moda newyorkese con un mega evento dalla portata stellare. Non manca davvero nessuno allo spettacolo organizzato per la Baguette di Fendi, l’iconica borsa disegnata nel 1997, da Silvia Venturini Fendi (capo del settore pelletteria dal 1996), nipote dei fondatori della griffe, Edoardo Fendi e Adele Casagrande. Se, "Non è una borsa, è una baguette!", è la frase che abbiamo ascoltato centinaia di volte rivedendo Sex and the City (la pellicola che ha decretato il successo della bag) tanto è ancor più sicuro che il suo successo è racchiuso nella sua semplicità, agli antipodi con gli eccessi imposti dal fashion biz, negli anni Novanta. Venticinque anni di successi da suggellare, insomma, nella cosmopolita New York, che incarna la verve senza tempo della borsa a spalla firmata dalla griffe romana. Silvia Venturini Fendi chiama a sé le top model che, proprio negli anni del primo lancio dell’accessorio, hanno promosso il suo successo, nel mondo. Torna a sfilare Linda Evangelista, lontana dai riflettori dopo l’operazione al volto che le ha cambiato la vita. Dopo il clamore ottenuto con la copertina di Vogue settembre 2022, torna sotto i riflettori sfilando per Fendi, sotto gli occhi delle supermodelle Amber Valletta, Kate Moss, Shalom Harlow e Christy Turlington. Nel corso della sua storia, la Baguette ha avuto diversi restyling e per il quarto di secolo dalla sua nascita si è lasciata “vestire” da Tiffany con una capsule di borsette in cocco e satin in versione media e micro col lucchetto d'argento, nel colore simbolo della casa di gioielleria americana, nel board di LVMH.
Durante la NYFW, la collezione autunno/inverno 2022 Tommy Hilfiger, presentata in see-now-buy-now nella cornice dello Sk-line Drive In di Brooklyn, si lascia ispirare dai grandi artisti del passato e, soprattutto, dalla variopinta scena della Factory negli anni ‘80. La sfilata vede protagonista il mood sporty-chic con incursioni glam. L’omaggio a Andy Warhol è una sperimentazione con la nuova era del marchio che torna in patria dopo diverse stagioni da girovago, proponendo la logomania non solo sulla maglieria ma anche sui capispalla. Il THMonogram, così è stato ribattezzato, è stato disegnato dal grafico Fergus Purcell. Un tripudio di colori forti e vincenti nel quale predomina la palette del rosso e del blu in maxi volumetrie che si adattano alle richieste della generazione Z.
Tom Ford, dopo un’incursione a Los Angeles, torna a sfilare a New York continuando a proporre l’idea di una donna molto attenta alla sua estetica andando controcorrente rispetto i suoi colleghi che vedono, nella chiave inclusiva, una nuova normalità della moda. Edonista come nessun altro, lo stilista texano propone l’immagine di una donna esageratamente sensuale, vestendola di luccichii. Ancora troppo legato alla sua stagione migliore, quella degli anni Novanta alla direzione creativa di Gucci, il designer propone una primavera/estate 2023 audace, con paillettes che si illuminano di sera. La luce è quindi il filo conduttore della sfilata che, agli improvvisi riferimenti ai look disegnati per Yves Saint Laurent (la giacca con reggiseno a vista) si alternano capi in lamé che focalizzano l’attenzione sul corpo. Lo stile texano, tra frange e ricami, gioca sulla dicotomia sensualità/folk.
E se di sensualità vogliamo continuare a parlare, Michael Kors prosegue nel suo promuovere l’immagine di una business woman provocante e, allo stesso tempo, austera. La linearità è il fil rouge di tutte le collezioni dello stilista statunitense che provoca con spacchi e scollature vertiginose, forgiate da tessuti solidi e dalla trama forte. Poco scivolato e tanta struttura. Lo Studio 54, luogo d’incontro (e di trasgressione) nella caotica New York nel periodo a cavallo tra gli anni ’40 ai ’70, diventa motivo di spunto per la collezione primavera/estate 2023, accendendo nuovamente la fiamma del femminismo. Liberare il corpo, questo è l’intento dello stilista. Kors lascia spazio alla pelle nuda, accarezzata da blazer dalla spalla generosa e gonne asimmetriche dalla chiara ispirazione ispanica. Abiti monospalla, goffrature, lamé, fiori large, frange e crop top; grandi cinturini con fibbia in oro visti, per la prima volta in passerella nel 2022, all’indomani della strage delle Torri gemelle. Nell’universo di Michael Kors non c’è spazio per lo streetwear: il suo è un guardaroba che celebra la bellezza femminile.