La catena di negozi, con un fatturato che supera i 50 milioni di euro all’anno, apre uno chalet-ristorante a SocrepesIl: «Siamo sempre più internazionali»
Nel 2026 l’impero del fashion della famiglia Kraler festeggerà 40 anni, proprio in concomitanza con le Olimpiadi Milan-Cortina, località, quest’ultima, in cui gli imprenditori altoatesini hanno ben più di un business.
Il primo department store del lusso
Sull’iconico corso Italia, meta invernale del jet set internazionale, i Kraler hanno aperto il primo department store del lusso delle Dolomiti, la prima boutique Louis Vuitton delle Alpi italiane e una boutique Dior. Ma non solo, perché entro il 2025 verrà inaugurato Chalet Franz Kraler, che segnerà il debutto della famiglia altoatesina del fashion nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione. «È capitato per caso, un po’ come tutto quello ci è successo nella vita, dalla prima boutique aperta nel 1986 nel castello a Dobbiaco al primo negozio di Cortina — spiega Daniela Kraler —. Nella primavera 2022 abbiamo conosciuto una signora veronese che metteva in vendita la baita e così a maggio dello stesso abbiamo firmato». Un primo «assaggio» del binomio Kraler-cucina c’era già stato durante l’inverno precedente, «con il pop up del ristorante Dalla Gioconda di Gabicce all’interno delle vetrine del civico 107 di corso Italia a Cortina.
Chalet Franz Kraler
«Ci siamo divertiti e l’idea di espanderci nell’ambito dell’ospitalità ci ha affascinati sin da subito e proiettati direttamente nel 2026. Poco dopo ci è capitato il Ria de Saco». Trenta posti a sedere all’interno e un’ampia terrazza all’ombra delle Tofane, oggetto di un restyling completo firmato dallo studio blueArch e tutto giocato su sostenibilità e inclusività che ha permesso anche di raddoppiarne la superficie. Così, a Socrepes, ai piedi della Tofana, Ria de Saco entro fine anno diventerà Chalet Franz Kraler, gestito in partnership con la famiglia Craffonara del leggendario Club Moritzino, icona internazionale dell’après-ski e dell’intrattenimento alpino di alta gamma. Più di un ristorante in quota, Chalet Franz Kraler-Club Moritzino sarà un marchio che coniugherà spirito gourmet e lifestyle contemporaneo: cucina sospesa tra Alto Adige e Mediterraneo, dj set live, eventi privati, collaborazioni con brand di moda e lusso che disegnano ogni stagione un rituale esclusivo tra musica, stile e spettacolo. Insomma, Chalet Franz Kraler-Club Moritzino si prefigura già come la meta più glamour e vip di Milano-Cortina 2026.
Un fatturato che kraler
i 50 milioni di euro
Ma facciamo un passo indietro. La storia di questa realtà imprenditoriale, tra le più importanti d’Italia nell’ambito dei luxury multibrand store, con un fatturato che supera i 50 milioni di euro all’anno, affonda le sue radici in una storia d’amore iniziata come nelle migliori favole che si rispettino. Siamo a Dobbiaco, località dolomitica a quota 1.200 metri, situata nella parte orientale dell’Alto Adige, due passi dall’Austria e dalle Alpi carniche. Un piccolo centro di poco più di tremila anime dove Daniela Olivieri, giovane interprete del centro direzionale di una banca veronese, allieva di flauto al Conservatorio di Verona, amava trascorrere le vacanze di Natale. Una domenica d’inverno del 1984 le campane della chiesetta sotto casa chiamano a raccolta i fedeli infreddoliti, imbacuccati dalla testa ai piedi per ripararsi dal vento forte, e dal termometro che segna meno 20 gradi. Tranne lui, Franz Kraler, delfino di una famiglia di imprenditori altoatesini con radici nella nobiltà austro-ungarica, che con la spavalderia della gioventù e un fisico a dir poco atletico, si presenta a messa indossando con disinvoltura soltanto jeans e maglione. Impossibile non notarlo. Prende posto accanto a Daniela e quando viene il momento di scambiarsi il segno della pace, le loro mani si stringono, gli occhi si incrociano e Cupido scocca la sua freccia.
«Siamo stati fidanzati per due anni perché avevo bisogno di riflettere bene sulla scelta da compiere: per sposare Franz dovevo cambiare tutto, dalla città al lavoro, ma l’amore è stato più forte di ogni indugio. Assodato il fatto che con lui sarei andata ad abitare anche in cima all’Everest, decisi per Dobbiaco. Si trattava, però, di capire da dove cominciare per mettere in atto il nostro sogno: creare un’attività che ci legasse per sempre, con la quale poter esprimere la nostra comune passione per le cose belle. Eravamo giovani, innamorati e con tanta voglia di fare. Abbiamo cominciato a tastare il terreno, visitando maison e show room, confrontandoci con amici, conoscenti ed esperti della moda e ci siamo lanciati», racconta Daniela, che nel 1986 sposa Franz e apre assieme al neo-marito il loro primo negozio, che resta l’head quarter dell’attività: il palazzo della famiglia Kraler, «il castello» come ancora oggi lo chiama la gente del posto, ospita al piano terra le prime dodici vetrine del negozio di abbigliamento di lusso dei Kraler.
Casa Kraler,
Casa Kraler, acquistata nel 1978 dalla famiglia di Franz, era stata costruita nel 1903 come dépendance del Grand Hotel Dobbiaco, la residenza estiva dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Nelle sue scuderie, durante i recenti lavori di ristrutturazione e ampliamento, sono stati ritrovati i bozzetti di alcuni abiti realizzati per Elisabetta di Wittelsbach, duchessa di Baviera, la principessa Sissi della famosa trilogia cinematografica. «Dobbiaco — racconta Daniela Kraler — è un paese di tremila anime, e aprire un esercizio commerciale con prodotti di lusso era un rischio. Però c’era e c’è di buono che ci sono pochissimi negozi di abbigliamento e nessuna boutique di alta gamma, quindi concorrenza zero. Un altro aspetto positivo non trascurabile è che qui convergono molte valli con tanti paesi confinanti. E poi c’è il paesaggio, con le Dolomiti a far da sfondo, la cornice ideale per chi, come noi, cerca l’unicità. Anche nel panorama».
Una rete di punti vendita tra Dobbiaco, Bolzano e Cortina
I punti vendita Kraler — dove si trova solo il meglio di oltre duecento griffe internazionali per l’uomo, la donna e il bambino — sono dislocati tra Dobbiaco, Bolzano e Cortina. E al fiuto per il business di Franz e Daniela Kraler non manca nemmeno l’aspetto digital. Il figlio Alexander Kraler, classe 1989, dopo laurea in marketing del turismo e un master in business administration in Germania sul settore retail del lusso, è entrato in azienda per determinarne la svolta digitale proiettandola nell’era 3.0: «Il nostro e-commerce — fa sapere Alexander — è sempre più internazionale, con proposte sempre più all’avanguardia grazie anche ai marchi di ricerca che abbiamo. Fondamentale anche il nostro ruolo all’interno del comitato direttivo della Camera Buyer Italia, l’associazione di categoria nata con lo scopo di rappresentare i migliori luxury multibrand store in Italia e all’estero».





















