Franz Kraler, il celebre negozio multibrand iper griffato di Cortina (e dintorni) ha una storia bellissima che i fondatori ci hanno raccontato in un weekend sulla neve
Appena metti piede a Cortina d'Ampezzo è inevitabile; vieni pervaso da quell'atmosfera tipica del film Vacanze di Natale, sulle note di Moonlight Shadow. Sembra proprio che il tempo si sia fermato agli anni Ottanta, in cui indossare leggings bianchi, colbacchi ingombranti e doposci furry sembrava essere la quintessenza definitiva dello stile. Specie per consumare un pasto a El Camineto o per fare due passi lungo la via dello shopping di Corso Italia.
Ma per chi non è tra gli habitué ampezzani per cui il mantra assoluto è vestire in total white, ecco che varcare le porte della boutique multibrand Franz Kraler, a caccia di un tabarro dal design fedele alla tradizione o a uno styling concettuale, sarà tra i primi “desiderata” scritti nella propria, personale, to-do list.
Del resto nessun fashionista che si rispetti non può non conoscere e ammirare Franz Kraler: un impero che si estende dal numero civico 119 sino al 127, oltre al negozio dedicato all'uomo, al n° 76, e al bimbo, al n° 92, sempre di Corso Italia.
Dietro al successo di questa mecca dello shopping über griffato, ci sono i Kraler. Franz proviene da una nobile famiglia di ceppo asburgico, e insieme alla moglie Daniela, instancabile creativa con quel raro fiuto per il bello, ha fondato il suo impero del fashion, che oltre a Cortina è anche presente a Dobbiaco e a Bolzano.
Come per tutte le belle storie di moda dietro c'è un'altrettanto bella storia d'amore
In una gelida domenica del 1984, durante la messa, a Dobbiaco, la giovane Daniela Olivieri, allora manager veronese che amava trascorrere le vacanze di Natale in Alto Adige per praticare sci di fondo, si trova a scambiare il segno di pace, durante la cerimonia della messa, con un giovane dagli occhi blu. Lui è il delfino Franz Kraler, e tra i due è improvviso colpo di fulmine.