Le boutique moda multibrand italiane più belle fuori dalle grandi città

C ’è modo e modo di fare shopping. Sugli e-commerce, nei negozi monomarca, in boutique multimarca: le opzioni sono svariate, e le preferenze dei consumatori variano nel tempo. Se nel periodo pandemico, per ovvie ragioni, l’online ha spodestato ogni altro concorrente, le stime per il 2024 sono diverse e fotografano un panorama più variegato. I negozi moda italiani tornano sotto i riflettori complice una tendenza diffusa a comprare meno e meglio, in linea con i principi di sostenibilità (oltre che con l’abbassamento del potere d’acquisto). Le nuove generazioni sono decisamente più attente a dove e cosa comprare, a discapito del portafoglio. Secondo le stime dell’Altagamma Consensus 2024, il canale retail quest’anno resterà in testa con un +7,5% delle vendite rispetto a due anni fa; intanto, l’online segnerà un +4,5%. Ma quale futuro per il wholesale? Sia fisico che digitale, stando alle previsioni soffre e perde smalto, e non vedrà una crescita nel 2024. Purtroppo, aggiungiamo noi: perché i negozi che propongono diversi marchi, secondo selezioni accurate, sono un patrimonio da difendere nelle grandi città, ma anche e soprattutto fuori dalle vie battute.

 

Boutique multibrand, quale futuro?

Secondo l’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2023 negli ultimi cinque anni i canali di vendita monomarca sono cresciuti tre volte più dei multimarca. La buona notizia è che la quota di mercato del 52% pre pandemia potrebbe salire di qualche punto nel prossimo futuro, considerato che nel 2030 il mercato del lusso varrà tra i 540 e i 580 miliardi di euro. Contribuire alla causa, per difendere i negozi moda italiani che spesso rappresentano delle vere e proprie istituzioni per i grandi centri, ma anche per le province. Multibrand di nicchia, che attirano i consumatori per svariati motivi: l’experience, l’accoglienza, la fedeltà, il legame col territorio, i brand presenti, la location, il concept o la selezione dei pezzi in store. In vacanza, in periodo di sconti o semplicemente chi vuole distinguersi, anche nello shopping: quali sono i nomi da conoscere (e da sostenere) nella Penisola? 

I negozi moda italiani multimarca da conoscere nel 2024

Per la prima categoria, tappa obbligatoria è Franz Kraler. Il negozio luxury guidato dalla terza generazione della famiglia è la meta imperdibile per chi si concede una vacanza sulla neve, che si tratti del Trentino o delle Dolomiti. Il fascino asburgico dello store è conservato nel nome e nel “castello” che lo ospita, ricavato dalla dependance del Grand Hotel Dobbiaco, residenza estiva dell’imperatore Francesco Giuseppe. Tra i marchi presenti, Moncler, Prada, Burberry: il negozio è anche celebre per la Cortina fashion week, evento moda che si tiene ogni 7 e 8 dicembre nello store di Cortina d’Ampezzo.

Weekend in Valle D’Aosta? L’indirizzo da appuntarsi è G&B, che vanta diverse location a Courmayeur, ad Aosta e anche a Ponte di Legno, località montana popolare della Lombardia. Sotto la guida di Gianni Peroni, il gruppo di fashion retail conta più di dodici boutique dislocate in diverse città del nord Italia e in Spagna: tra le più importanti, quelle uomo e donna ai piedi del Monte Bianco, che portano la firma dell’architetto Roberto Baciocchi e attirano i turisti alle prese con le vacanze sulla neve. Per soddisfare le loro esigenze di shopping, i brand di lusso più gettonati, da Loewe a Miu Miu a Vetements.

Da nord a sud. Passeggiando verso il basso nello Stivale, incontriamo Tessabit, il re dei multibrand lungolago, con punti vendita a Como, Cernobbio, Menaggio, Bellagio. La boutique ha festeggiato 70 anni nel 2023 con un evento a Villa d’Este. Un’impresa costruita per mano della famiglia Molteni. Le sue 150 vetrine totali sono posizionate nei punti più strategici, spesso firmate in partnership con i luxury brand, con i quali firmano esclusivi pop-up store: tra i più recenti, Dior Amina Muaddi

Macondo a Verona, esempio di concept store alla moda

Sfruttare il territorio, per evitare a turisti e residenti lunghi viaggi verso le grandi città allo scopo di visitare le boutique monobrand che sorgono nei centri nevralgici dei capoluoghi. Ma allo stesso tempo offrire al consumatore l’idea di uno shopping monomarca, seguendo il trend del momento. Anche se è innegabile che l’essenza del multibrand risieda nel concept, nei marchi offerti e nelle proposte. Una «selezione maniacale, ibrida, curatoriale, disruptive»: la definisce così, la sua, Manuel Marelli, head of Creative and Buying di Macondo, a Verona, esempio principe di concept store di successo fuori dalle grandi città. La boutique che prende il nome dal paese immaginario di Cent’anni di solitudine, il celebre libro di Gabriel García Márquez, per fronteggiare il periodo, punta tutto su un approccio lento alla ricerca. «I turisti amano la nostra selezione, sono veloci e moderni nella scelta. Le nostre clienti abituali sono tarate, sul pezzo, hanno gusto» dice Marelli. I brand più amati? L’ultimo Jean-Paul Gaultier, il riconoscibile Jacquemus dal prezzo affordable per togliersi uno sfizio, il Quiet luxury Toteme e lo spagnolo Paloma Wool.

Chi sono i clienti di Macondo? «Sul sito i nostri clienti internazionali sono spesso molto giovani, soprattutto quelli dei mercati emergenti. In store vincono ancora i boomers». L’altra strategia adottata per difendersi dai negozi moda italiani multibrand: sbarcare (anche) online, spesso con un’offerta più ampia rispetto allo store fisico. Lo ha fatto anche Tiziana Fausti, celebre boutique di Bergamo, dal 1979 tra gli store multibrand di riferimento per lui e per lei nel nord Italia. Oltre al luxury building di 1.200 mq con 22 vetrine, che al piano donna ospita diversi shop-in-shop di prestigio (Loro Piana, Celine, Givenchy, Valentino, Saint Laurent, Stella McCartney, Dolce&Gabbana, Chloé, Gucci e Balenciaga) è anche una destinazione gettonata online.

Da Ratti, Pesaro a Nugnes, Trani

Una realtà sorprendente, se consideriamo che Verona e Bergamo, in fin dei conti, non distano poi molto dalle grandi città del Nord. Nel centro, tra i nomi da segnare, Ratti a Pesaro, nelle Marche, ma anche a Bologna (in collaborazione con Folli Follie). Una storia lunghissima, che affonda le sue radici nel 1945. Fondato da Pietro e Lucia Ratti, lo store è guidato oggi dalla terza generazione. Nel 2022, un restyling accurato della boutique storica di Pesaro ha reso più moderni gli spazi, senza perdere il fascino degli inizi. Tra i brand presenti, Etro e Dior, Khaite e The Row. E nei dintorni di Roma, ma anche a Terni, in Umbria dal 2007,Eleonora Bonucci. Specializzata in calzature e pelletteria, comprende una selezione di abbigliamento uomo e donna di moltissimi brand, da Balenciaga a Bottega Veneta, da MSGM a JW Anderson, da Nanushka a Stussy.

Infine, i negozi italiani moda multibrand del sud e delle Isole. Tra i tantissimi, storici punti vendita, il caso di Nugnes a Trani, nato come negozio di sartoria nel 1920, oggi tra le destinazioni per lo shopping più affascinanti in Puglia e dintorni. Frutto di un recente restyling, la boutique guidata da Beppe Nugnes si snoda su oltre 1000 metri quadrati all’interno della dimora suggestiva di Palazzo Pugliese. Due livelli e 18 vetrine per oltre 250 brand: tra quelli che di recente hanno scelto Nugnes per esclusivi pop-up store, Gucci, Brunello Cucinelli, Stella McCartney. «Stile internazionale, community, evoluzione», il segreto per distinguersi, da un secolo a questa parte. Un esempio da seguire, in tempi difficili.

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